venerdì 17 gennaio 2014

La magia del dare e dell'avere


Accoppiando le domande alle risposte
col senno che nel dopo arriva
le caselle un po’ sperdute
il disegno mi cominciano a mostrare

E mi accorgo che ne ho collezionate tante
di carezze assai gentili e pugni tosti
a seconda di quanto azzurro
in quell’attimo il mio cuore attraversava

Ma è difficile per il novello alchimista
agilmente destreggiarsi tra i sassi
e la magia che gli consente
di trasmutare il bronzo in oro

Dilemma tra il vedere il masso
-che l’inciampo reca-
o il riconoscerlo come piolo
che al cielo invece lo sospinge

A tentarmi
col suo vuoto
e col suo pieno infatti
il bicchiere mi compare spesso agli occhi

e così quell’uno che m’hai dato
mentre il bordo del mio calice raggiunge
per magia si centuplica
e m’inonda con la Luce e col Piacere

Altre invece è goccia
solitaria e tintinnante
che si perde e mi distrugge
nell’arsura delle zolle

Devo ammettere però
che senza te il nuotatore incerto
non avrebbe mai abbandonato il suo timore
che alla riva e al tormento lo incollava

La magia del dare e dell’avere
benedice e santo rende ogni incontro
anche quando dura solamente
l’esiguo battito di un giorno

ed è per questo
che sul tuo cuore addormentato
al di là di ciò che credi di sapere
il mio sentito grazie soffio


 tiziana mignosa
gennaio duemilaquattordici


Note: ogni aspetto della vita possiede le due facce della medaglia, a noi la scelta di vedere l’una o l’altra. Riuscire a focalizzarsi  sempre sul bene, o comunque sulla lezione da imparare, ci consente di alleggerire la sofferenza che a volte proviamo e quindi a diventare migliori.

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