venerdì 17 gennaio 2014

Incapace di tagliare il laccio



L’inquietudine
ai piedi del monte della carenza
nasce
e la sua nenia antica canta

Ha ali di vento
che lontano portano
e inutili zavorre
che incatenano
all’ombra fredda della terra

Onde
calde e ghiacce
di Luce e triste buio
che cristalli di zucchero
e paradiso
sulla pelle soffiano

L’arsura invoca l’acqua
ma il sapore dell’inferno
troppo bene ha conosciuto
per questo scappa
incapace di tagliare il laccio


tiziana mignosa
settembre duemilatredici

Nessun commento:

Posta un commento