Come l’onda
che la sponda sfiora
e dopo s’allontana
di miele il mio pensiero
solo a tratti rendi
Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei
Dalle pareti complici
dolce avverto il canto
adesso mutilato
che a volte di nostalgia
riafferro
Mentre
mi scivoli dal cuore
m’accorgo
che
ancora
un po’ mi perdo
in
azzurrine chiavi di violino
che
di tristezza lieve
tendono
a svanire
Amato è però
quel dolce cinguettio
treccia di melodia e stridore
che solo ad occhi chiusi
adesso torna
Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei
Gabbiano senza ali
che nell’assenza s’allontana
spiombato e fatto a pezzi
dinanzi al desiderio
tiziana mignosa
aprile duemilatredici
Molto raffinata, direi deliziosa e densa di significati profondi
RispondiEliminaCiao Santino
Grazie, Santino, mi mancavano i tuoi bei commenti :)
EliminaImmagini e metafore d'intime sensazioni ad accarezzar ambiti d'amore. E quel suono di classico che scivola tra i versi... Brava è 'a fimminedda!
RispondiElimina*tra fantasia e realtà**
Elimina... è quello il luogo dove la poesia sboccia
Grazie poeta! :)