Come respiro nell’oceano
nell’attimo che l’impronta
segue
ad occhi chiusi dentro me
trattengo
la morbida gentilezza
che il mio sguardo ha
invaso
Passi che nella corsa
per un secondo il freno
stringono
-e indietro torno-
per galleggiare nella luce
di quel sorriso ignaro
dedicato alla tua immagine
riflessa
-isole verdi in mari d’agosto-
i tuoi occhi
lampi di giada screziati
baciati da nuvole
di ocra vermiglio infuocato
A catturare il mio sentire
è il guizzo di un istante
-occhi dentro agli occhi-
che solo col desiderio
da lontano s’accarezzano
Generoso varco
su una stanza sconosciuta
attimi di dolce intimità
rubati ai no del fare
lungo le catene della
ragione
nel buio di questa notte
che non ci appartiene
tiziana mignosa marzo
duemilatredici
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