Come la primavera
che sul languore
dell’inverno svetta
è stato bello
percepire la pressione
del tuo sguardo
che la folla elude
per afferrare il mio
che sfugge
Trasparenze fluttuanti
di sensazioni opposte
mi sommergono
e al collo mi s’intrecciano
mentre d’afferrare tentano
la voglia di scappare
che mi prende
quando l’attenzione
dicendomi chi sei
altrove spalmi
E il gioco perde brio
e sulla negazione s’addormenta
e sassi
tiziana mignosa marzo duemilatredici
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