foto di Daniela Ghibli Taliana
E mi ritrovo qui
-dopo averti guardato
fin quando ho osato
farlo-
in questa quiete ovattata
colma solo di me stessa
dove la frenesia dell’oggi
e neanche i ricordi
-o il tuo silenzio-
riescono ad arrivare
Dove il graffio di ieri
e il timore del domani
s’assopiscono
e poi dissolvono
Ed è subito magia
e i sassi
si fanno polvere
dove sbocciano sorrisi
L e g g e r a
mi lascio andare
concedendomi di fluttuare
in quest’ampiezza che
m’avvolge
e senza giudizio Ama e mi guarisce
Scivolo
e poi risalgo
-accetto il ballo-
lungo pareti d’acquosità azzurre
Mi giro
e mi rigiro
e il cielo diventa terra
e la terra cielo
-ed io rinasco-
Sciogliendo i lacci
non gioco più al fare
-scelgo d’essere-
ed è così che i varchi
sul nuovo giorno s’aprono
Dolce mi carezza
questo lambire che bonifica
mi si schiudono davanti
Ed è canto
-e poi un altro-
l e g g e r a
tra un sogno già finito
e un altro
tiziana mignosa
febbraio duemilaquattordici
Note: dopo ogni distacco c’è un momento “fuori dal tempo” in
cui si rimane solo in compagnia di se stessi, uno spazio interiore dove si
elabora ogni virgola vissuta.
Uno luogo ovattato dove ci ricarichiamo, buttando via le scorie e tenendo per noi solo
i sorrisi, prima di abbracciare il nuovo
che c’attende.
**Quando qualcosa va via è solo perché siamo pronti per
qualcos’altro**
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